Dal resoconto stenografico dell'audizione della Commissione Parlamentare d'inchiesta sullo smaltimento illecito dei rifiuti avvenuta a brescia il 16 Giugno 2015.
PIER LUIGI MARIA DELL'OSSO, Procuratore Generale di Brescia:
Il 24 ottobre 2014, il Noe dei Carabinieri di Brescia procedeva al sequestro preventivo
di una vasta area di un ex insediamento produttivo più capannoni industriali di circa 5.300 metri
quadri, sito a Cremona in via San Bernardo e così via.
C’erano edifici che minacciavano di
crollare e rifiuti speciali pericolosissimi in una discarica abusiva. La società cui veniva
sequestrato tutto questo era la ditta San Bernardo edilizia Srl, avente sede legale a Cremona, di cui è legale rappresentante Vetere Rosario, nato a Cutro, provincia di Crotone, residente in
Castelvetro Piacentino.
Nell’ambito dell’indagine di mafia denominata «Aemilia», costui è
stato arrestato per associazione di stampo mafioso ed era, appunto, il titolare della ditta.
Questo mi pare un esempio proprio scolastico, perché chi si intende un po’ o segue un
po’ le vicende ‘ndranghetiste sa benissimo che Cutro è attualmente la capitale in provincia di
Crotone della ‘ndrangheta che fa a capo a Grande Aracri Nicolino, che nel bresciano è sempre
stato attivo, pur operando altrove. Siamo, quindi, nel cuore della ‘ndrangheta tradizionale.
Poi qui abbiamo l’altro fenomeno, di cui non avremo il tempo di parlare, della Nuova o
Altra ‘ndrangheta, su cui sono state avviate e sono in corso investigazioni con la stessa tecnica e
la stessa filosofia investigativa che ho illustrato a lor signori pocanzi con riferimento ai rifiuti
urbani
[...]
Un’acquisizione che risale all’ultimo anno e mezzo di lavoro della Direzione nazionale
antimafia ha messo a fuoco l’esistenza di quella che abbiamo chiamato Nuova ‘ndrangheta o
Altra ‘ndrangheta per differenziarla dall’altra, delle quali illustrerò in pochi secondi le
caratteristiche.
Non è assolutamente antagonista.
È formata da seconde e terze generazioni che hanno
studiato e che si sono insediate più o meno sulla costa romagnola più settentrionale con
proiezioni nel bolognese, nel parmense, nel piacentino e nella bassa bresciana.
Questi soggetti
operano soprattutto in banca, con operazioni bancarie, borsistiche e così via, quindi l’attività
tradizionale di ‘ndrangheta continua a essere fatta dagli insediamenti precedenti di carattere più
o meno storico o storicizzate.
È e interessante che non c’è antagonismo, ma questa Nuova ‘ndrangheta ha acquisito
una soglia di autonomia e di operatività, può tranquillamente e autonomamente gestire,
pianificare e porre in atto. Oltre quella soglia, deve rapportarsi alla casa madre della
‘ndrangheta tradizionale per concordare, evidentemente, determinati modi di interagire.
Ovviamente, il controllo del territorio a loro non interessa. Se anche interessasse,
chiunque abbia parlato di attuale controllo del territorio da parte di consorterie di stampo
mafioso nel nord Italia lo ha fatto in maniera infondata, perché il controllo del territorio non
l’hanno mai avuto. Non di meno, hanno avuto e hanno attività assolutamente cospicue, presenti in tutto il nord Italia, con particolare riferimento all’hinterland torinese e a quello milanese, a
Brescia, dal gardesano, dove si confrontano con la camorra e, ultimamente, in maniera un po’
sproporzionata con la mafia russa, che ha acquisito le più belle ville sul gardesano e via
discorrendo, ma questo è un tema di altro genere
È tempo di andare avanti, non più confidando sull'impegno straordinario di pochi ma con l'impegno ordinario di tutti. [Giovanni Falcone]
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