Nel frattempo ci preme sottolineare l'importanza di iniziative che portino allo scoperto estorsione ed usura, realtà che, come dimostra quest'ultima inchiesta, sono certamente presenti in Provincia.
La nostra proposta: Progetto "Pizzo e Usura".
La notizia dell'Operazione "Squalo" tratta da brescia.corriere.it:
I tentacoli della 'Ndrangheta sulle imprese edili bresciane e lombarde. Una banda di dieci malviventi nei mesi scorsi ha perpetrato estorsioni ai danni di imprenditori edili, ostentando in modo provocatorio atteggiamenti tipici della criminalità organizzata.I tentacoli della mafia sulle imprese edili bresciane
Carabinieri/Brescia
L’estorsione ai danni della Orceana Costruzioni - La vicenda ha inizio quando una impresa edile di Castelcovati, la Pfs costruzioni (di Piceni e Salvoni i dirigenti) chiede aiuto a due malavitosi per recuperare i crediti che sostiene d'avanzare (1,5 milioni di euro) nei confronti della Orceana Costruzioni, ditta in liquidazione. Si rivolgono ad Antonio Annaccarato e a Francesco Gallo, originari di Reggio Calabria. Il recupero crediti inizialmente non va a buon fine ed entrano in scena altri due personaggi direttamente collegati alle 'ndrine calabresi (Antonio Seminara di 44 anni e Giuseppe Romano, 53 anni, detto Pino). Pezzi grossi della mala calabrese, professionisti dell'estorsione, già arrestati nell'ambito dell'operazione 'nduja condotta a Brescia nel 2001 contro la 'ndrina dei Bellocco. Gli imprenditori di Castelcovati (due bresciani di 40 e 41 anni) in poco tempo diventano a loro volta vittime degli 'ndranghetisti, delle loro estorsioni e delle loro minacce, delle loro botte: i malavitosi sostengono infatti di vantare un credito di 600mila euro dalla Pfs.
Il fallito sequestro -Grazie alle intercettazioni telefoniche i carabinieri hanno anche sventato un sequestro “lampo” di un commercialista 50enne di Brescia. Progetto che poi non è andato in porto.
L’indagine ha reso possibile delineare la disponibilità degli arrestati di armi da fuoco, permettendo anche di accertare lo spessore criminale dei soggetti, alcuni dei quali già condannati per associazione a delinquere di tipo mafioso. Numerose le perquisizioni domiciliari effettuate in tutta la Regione. Dieci gli arresti con custodia cautelare in carcere. Le attività investigative sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Brescia.
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