E molto altro si potrebbe raccontare riguardo a questo tema che ad oggi, nonostante le evidenze, resta ancora sommerso nell’anonimato.

E’ di oggi la notizia, rilanciata dal Sole 24 Ore, dell’indagine, condotta dalla DDA di Napoli, per riciclaggio ed associazione a delinquere nella quale sarebbe coinvolto l’ex allenatore di Inter e Parma Hector Cuper.
Stando a quanto riportato dal quotidiano Cuper avrebbe accettato, previo lauto compenso, di informare alcuni esponenti del clan camorrista D’Alessandro (famiglia di Castellamare di Stabia) riguardo alcuni risultati combinati in Liga spagnola e Serie A Argentina durante la stagione 2006/07.
La vicenda, ben raccontata nell’articolo del Sole 24 Ore che trovate di seguito, mette in luce due aspetti di particolare rilevanza:
innanzitutto il calcio scommesse. Se le indagini dovessero confermare l’ipotesi accusatoria sarebbe evidente come la piaga delle partite truccate non sia un’esclusiva del calcio italiano, ma bensì un problema globale da molti sottovalutato.
In secondo luogo appare ormai chiaro come il calcio sia diventato un business altamente remunerativo per la criminalità organizzata, per la quale investire ingenti quantità di denaro non è certo un problema.
Dal Sole 24 Ore:
Hector in trappola. Lo hanno braccato fin dentro gli spogliatoi, i camorristi. Rincorrendolo lungo il tunnel che porta sul campo verde, urlandogli quello che un hombre vertical mai vorrebbe sentirsi dire: che è un truffatore, un poco di buono. Che ha incassato i soldi sporchi del clan in cambio di soffiate fasulle. Quei criminali non scherzavano, quel giorno, nello stadio del Racing Santander. E pure Hector l'aveva capito.
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