”La requisitoria del pm nel corso del rito abbreviato del processo scaturito dall’operazione “Infinito” del 13 luglio 2010, arrivato oggi a sentenza, mostrava la permeabilità del tessuto sociale, politico e imprenditoriale lombardo all’aggressione della ‘ndrangheta. Sono stati condannati oggi quasi tutti gli uomini considerati i capi delle cellule criminali calabresi in Lombardia”.
Ma chi sono questi boss della mafia del Nord? E soprattutto chi sono gli esponenti di imprenditoria e politica locale coinvolti nell’operazione Infinito?

A dare inizio alle danze sarà la Compagnia degli Stracci con “La pagliuzza e la trave-La Mafia in Brianza e in Lombardia (non) c’è!”, un interessantissimo spettacolo teatrale che in maniera semplice e a tratti anche divertente racconta i particolari più clamorosi dell’operazione Infinito e delinea una quadro preciso della situazione mafiosa nella nostra regione.
"I lombardi, le istituzioni, ma anche i cittadini, preferiscono vedere la pagliuzza del lavavetri anziché la trave della mafia".

(Francesco Forgione, Presidente della commissione parlamentare antimafia dal 2006 al 2008)
La presenza costante ed influente delle mafie, nel capoluogo lombardo è sotto gli occhi di tutti. Nonostante molti, per interesse o scarsa considerazione, continuino a negarlo, la mafia il Lombardia c’è dagli anni ‘70.
A Milano e in Brianza, però, non si parla di mafia. Ci si convive, ci si fa affari, la si accetta e la si subisce come fosse una cosa inevitabile. Numerose famiglie della ‘ndrangheta ha messo le radici, hanno fatto investimenti e hanno costruito degli imperi economici. Vincendo appalti e monopolizzando diversi settori economici, con la connivenza di imprenditori e politici locali. La mafia fa ormai parte della nostra quotidianità, non possiamo più far finta di non vedere. Bisogna combatterla.
“Prima di combattere la mafia devi farti un autoesame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c'è nel giro dei tuoi amici; la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci”.
La serata proseguirà poi con un dibattito, ospiti due voci autorevoli riguardo il tema in oggetto:

Nel nuovo millennio, le cosche dettano legge nei cantieri, accumulano enormi patrimoni immobiliari, guidano holding familiari. Complice il silenzio che li circonda, i clan trapiantati a Milano e dintorni si sono riorganizzati e rafforzati. Per dare l’assalto all’economia e alla politica, e proprio su questi temi verte il libro di Benny Calasanzio Borsellino, il nostro secondo ospite.
Benny è il nipote di Paolo e Giuseppe Borsellino, imprenditori siciliani uccisi da Cosanostra. Da anni ormai vive al Nord, ed ha imparato a conoscere a fondo la criminalità organizzata che lo ha infiltrato.
Ci presenterà il suo libro “Mafia spa: gli affari della più grande impresa italiana”, che si fregia della prefazione del procuratore aggiunto della Dda di Palermo, Antonio Ingroia, e che, per la prima volta, mette insieme tutti gli studi e le elaborazioni di vari organismi per restituire, in una forma accessibile a tutti, un panorama completo su tutti gli affari delle mafie, sugli investimenti e sulle infiltrazioni nelle aziende e nelle pubbliche amministrazioni che hanno azzoppato, forse irrimediabilmente, la nostra economia.
A scandire i temi tecnici del libro ci sono storie “vere”, storie di vittime, di sopravvissuti, di vincitori.
Dopo il grande successo del primo appuntamento della rassegna ci auguriamo che anche questa serata susciti nei nostri concittadini bresciani l’interesse che merita!
Per questo motivo vi aspettiamo numerosi Venerdì 25 Novembre presso l’Aula polifunzionale del Cedisu in via Valotti 3, Brescia.
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